La tappa a Málaga del “caccia” italiano Durand

Il 21 agosto è arrivato a Málaga il cacciatorpediniere della Marina militare Durand de la Penne, partito lo scorso 14 luglio per la campagna estiva d’istruzione degli allievi dell’Accademia Navale di Livorno. Si tratta dell’ultima tappa, prima del rientro a Taranto

il prossimo 30 agosto. Sull’imbarcazione, che quest’anno sostituisce la storica nave scuola Amerigo Vespucci attualmente in cantiere per la periodica attività di manutenzione, il 22 sera si è svolto un ricevimento rivolto alla comunità italiana e spagnola. Sul molo, tanti turisti e abitanti di  Málaga osservavano curiosi l’imponente unità navale, una delle più moderne della nostra marina, scattando numerose foto.

 

 

L’arrivo a Málaga

Ad accogliere gli invitati, oltre al comandante del Durand, il capitano di vascello Ostilio de Majo, c’erano gli 89 allievi della 1° classe, tra i quali 13 donne e 4 studenti stranieri. Dopo la cerimonia dell’ammaina bandiera e il saluto particolarmente simpatico e caloroso del comandante, gli invitati hanno degustato gli ottimi piatti di un ricco buffet.

 

Il comandante Ostilio de Majo e Patrizia Floder Reitter, direttore di Infoitaliaspagna

La campagna d’istruzione, della durata di circa due mesi, è stata condotta in Mar Mediterraneo, Oceano Atlantico e la Manica. Il Durand de la Penne ha fatto tappa nei porti di Barcellona, Lisbona, Londra.

 

Foto di gruppo di italiani a Málaga

 

 

A destra, Antonella Monopoli del vice consolato di Málaga

 

 

 

 

 

 

 

 

Mercedes Cole con il marito Gianni Piucco consegnano il gagliardetto dell’associazione Friuli nel mondo

 

 

 

 

 

 

 

La giornata dell’allievo in Accademia è scandita da precisi orari ed attività. Si comincia alle 06:25, e prevede l’assemblea mattinale, lezioni, lo studio obbligatorio e una gamma diversificata di allenamento fisico ed attività sportive. Una media di due ore al giorno è dedicata all’attività fisica, che comprende l’educazione fisica e sport competitivi a livello individuale o livello di squadra, come la vela, il nuoto, l’atletica, il rugby, il canottaggio, l’equitazione e moduli di difesa personale. Le attività sportive contribuiscono a sviluppare lo spirito competitivo, ma allo stesso tempo a creare la capacità di agire come una squadra e rafforzare il necessario spirito di corpo. Dopo 3 anni di studi, orientati alla loro completa formazione, i Cadetti conseguono la laurea e vengono nominati ufficiali suddivisi tra: Stato Maggiore, Genio Navale, Medici, Commissariato e Guardia Costiera.

Il Duran a Gibilterra

 

Il boarding team dell’Infanta Elena sale a bordo del Duran

 

Durante la navigazione verso Málaga, il caccia ha partecipato a un’esercitazione bilaterale con la corvetta spagnola Vigia, che prevedeva una prova di abbordaggio condotto dal team dell’Armada Española, per la verifica di documenti e carico su mercantile simulato da nave Durand de La Penne. Manovre cinematiche ravvicinate, operazioni di decollo ed appontaggio dell’elicottero AB212 sul ponte di volo dell’unità iberica ed esercitazioni di comunicazioni a lampi di luce, hanno concluso il ciclo delle attività programmate. L’Oceano Atlantico era già stato a fine luglio lo scenario di un’altra esercitazione, questa volta con la

Corvetta spagnola Infanta Elena. Le navi avevano condotto, operazioni di volo, esercitazioni di telecomunicazioni e di boarding con inserzione del team ispettivo della nave spagnola su un ipotetico

mercantile sospetto, simulato da nave de La Penne, per il controllo della documentazione di bordo e del carico.

Si è trattato di una preziosa opportunità per i giovani cadetti che sono stati impegnati in una tipica attività addestrativa congiunta con unità straniere. Per molti di loro sarà la prima di molte esercitazioni multinazionali.

L'arrivo a Barcellona

 

Durante la sosta a Barcellona, con l'ammiraglio Ciammaichella e il console generale Nicoletti (al centro della foto)

(foto Cesare Ricchiuti, Infoitaliaspagna e Lopez Carrera)                                           

4 thoughts on “La tappa a Málaga del “caccia” italiano Durand

  1. A volte, quando viviamo all’estero, rischiamo di dimenticare certi sentimenti, certe emozioni, che riaffiorano quando ascoltiamo il nostro inno nazionale, vediamo la nostra bandiera, salutiamo ufficiali e cadetti della nostra Marina. Una serata perfetta: piacevole compagnia, ottimo cibo, accoglienza impeccabile. E l’orgoglio di sentirsi italiani! Grazie

    • Sentimenti importanti, che non vanno sottovalutati solo perché cinismo e pessimismo dilagano. Bisogna provare a vivere all’estero, per capire quanto si è critici verso l’Italia, ma sempre tenacemente attaccati

  2. Cara Patrizia, articolo bellissimo, interessante ed esaustivo
    Si potrebbe pubblicarlo su una rivista italiana?
    Potrebbe essere uno stimolo a ragazzi per intraprendere una carriera in Marina
    Ciao, a presto

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