“Il regalo che vorrei? Maccheroni tutti i giorni”. Così sogna una bimba alla mensa dei poveri

“Un piatto di maccheroni tutti i giorni”. È il desiderio di una bimba che per mangiare deve frequentare un comedor social qui sulla Costa del Sol, assieme alla sua famiglia e a tanti altri spagnoli. Già, non solo extracomunitari ma soprattutto gente del luogo che ha perso quasi tutto, anche la possibilità di concedersi il pane quotidiano nell’intimità della propria casa. Non è la solita favola di Natale ma un’amara realtà raccontata da Ana, giovane volontaria che nella vita di ogni giorno sgobba duro per tenere aperta la sua agenzia di spedizioni, lottando contro la crisi e i tanti problemi di salute. Quando arriva la domenica, Ana si fa 60 chilometri per andare ad aiutare a rendere meno triste il pasto collettivo dei “meno fortunati”, come con ipocrisia vengono chiamati i poveri. Serve a tavola con un gruppo di amici, riordina, ma soprattutto fa compagnia, sorride, parla, porta una ventata di normalità in quel capannone autogestito, che da solo riesce a sfamare ogni giorno più di 200 persone nell’indifferenza delle amministrazioni. “Molti commensali sono di mezza età”, spiega Ana “mangiano con pudore, la testa quasi nel piatto per la vergogna di farsi vedere”. Il cibo non manca, grazie al Cielo e grazie ad alcuni angeli in carne e ossa che fanno arrivare un assegno ogni settimana, nella forma più anonima e discreta. Hanno pensato anche ai regali, per questi bambini che sono tanti, ma Ana e i suoi amici hanno fatto miracoli con pochi soldi comprando doni per tutti. Tutti personalizzati, tutti con un bigliettino. E  da una settimana questa ragazza dolce ed energica non dorme la notte, prepara pacchetti, piccole confezioni luccicanti che faranno splendere gli occhi dei più piccoli il giorno di Natale, quando Ana e gli altri volontari non lasceranno soli gli amici della mensa sociale. E se ancora vi state tormentando per cercare l’ennesimo oggetto inutile da far figurare sotto il vostro albero di Natale, per favore ricordate che c’è un comedor de pobres  anche vicino a voi. pfr

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