«Tra store diretti e in franchising abbiamo 160 negozi – spiega Matthew Cook, amministratore delegato di AW Lab (gruppo Bata) –, di cui solo due all’estero. Lo scorso anno ci siamo resi conto che in Spagna avremmo potuto avere margine di
sviluppo e abbiamo aperto due store a Barcellona: i numeri ci stanno dando ragione». L’obiettivo dell’azienda è quello di «portare i mercati stranieri ad assorbire il 30-35% dei nostri ricavi», dice il manager dell’azienda italiana, specializzata nel retail sport&lifestyle, 900 i dipendenti tra quartier generale, negozi in franchising e negozi diretti, protagonista di una metamorfosi profonda: «Abbiamo cambiato il nome e il layout del brand: siamo passati da Athletes World ad AW Lab, sottolineandone l’orientamento lifestyle». Il successo di questo retailer dipende dal mix di marchi, equilibrato e vario: si passa da nomi di nicchia a quelli più famosi che creano prodotti ad hoc in partnership con AW Lab: «Le collaborazioni che lanciamo in esclusiva con brand
internazionali continuano ad avere ottimi riscontri, specialmente per le calzature che rappresentano il core business. Ad oggi abbiamo creato modelli in esclusiva con Adidas, Puma, Converse. E la nostra agenda è fitta di nuovi lanci». Questa strategia ha permesso ad AW Lab, che punta a potenziare anche lo store online, di conquistare una clientela ampia: «Il nostro target di riferimento – conclude Cook – va dai 17 ai 24 anni, ma vendiamo agli adolescenti come ai 35 enni. E più della metà dei nostri clienti sono donne».(fonte: Il Sole 24Ore)