Anche l’Italia contro il traffico di organi umani

Il sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Ferri, ha firmato a Santiago de Compostela la Convenzione internazionale contro il traffico di organi umani. La Convenzione è stata sottoscritta nell’ambito di una Conferenza alla quale hanno preso parte i rappresentanti dei 47 Stati membri del Consiglio d’Europa. La città di Santiago, punto di arrivo dello storico cammino religioso, è stata scelta significativamente dal Governo spagnolo e dal Consiglio d’Europa come luogo per la firma, a sottolineare il valore del percorso avviato con questo accordo. Nel corso della Conferenza, sono intervenuti i rappresentanti degli Stati sia a livello politico che giudiziario ed amministrativo (giudici, pubblici ministeri e forze di polizia), oltre ad esperti del settore. Sono state messe insieme le esperienze e condivise le opinioni e le strategie contro il traffico di organi, approfondendo le molteplici potenzialità di questa nuova Convenzione e le nuove prospettive che essa apre.

La firma del sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Ferri, a Santiago de Compostela

Il sottosegretario Ferri ha dichiarato: «La Convenzione fornisce agli Stati tutta una serie di indicazioni da seguire per modificare le rispettive legislazioni, gettando le basi per effettuare tutti gli interventi necessari a contrastare il fenomeno del traffico illegale di organi». «La Convenzione – ha proseguito Ferri – è uno strumento complementare a quelli già esistenti nella materia e si articola lungo tre direttrici fondamentali: innanzitutto, elenca dettagliatamente tutte le condotte illecite che gli Stati dovranno punire con adeguate sanzioni penali, descrivendo in maniera dettagliata sia le condotte principali più gravi che quelle secondarie e accessorie e prevedendo un articolato sistema di sanzioni. In secondo luogo, prevede norme specificamente a tutela delle vittime di questi reati, che spesso sono soggetti particolarmente vulnerabili, provenienti da situazioni sociali di degrado e precarietà economica. Infine, mira a facilitare la cooperazione internazionale per la lotta al traffico di organi nella consapevolezza che spesso si tratta di un fenomeno criminale di portata transnazionale».

 

L’Italia è molto impegnata nella lotta contro il traffico di organi ed è stata approvata di recente, per ora da un ramo del Parlamento, una disciplina che prevede un inasprimento di pena per chi commercia o procura o tratta organi, o parti di organi prelevati da persona vivente. Ferri ha infine sottolineato il contributo offerto dall’Italia al quadro che ha condotto all’adozione della Convenzione.

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