L’ottava edizione del Terra di Tutti Film Festival, la rassegna di documentari e cinema sociale dal Sud del mondo organizzata dall’8 al 12 ottobre a Bologna, accende i riflettori su storie e luoghi dimenticati dalla maggior parte dei media.Tra le pellicole iscritte alconcorso, anche About Gaza (Italia, 21 minuti), il documentario di Simone Camilli, il videoreporter rimasto ucciso dall’esplosione di una bomba a Gaza, firmato con Pietro Bellorini. Attraverso le immagini, gli autori raccontano la vita nella Striscia, il problema
dell’approvvigionamento di acqua e gli ostacoli alle famiglie nella gestione dei fabbisogni quotidiani.Il Festival si aprirà con Two at the border, documentario che racconta la storia due giovani, uno palestinese e uno siriano, che in Turchia aiutano i rifugiati ad attraversare il confine con la Grecia. Altri titoli saranno Mama Jaky di Paolo Bernardi (Italia, 16 minuti), una produzione del Cuamm sulla maternità in Tanzania, e When I was a boy, I was a girl di Ivana Todorovic (Serbia, 30 minuti) che racconta la storia di una trans a Belgrado e le difficoltà della vita quotidiana. In Terrapromessa (Italia, 26 minuti), Mario Leombruno e Luca Romano mostrano le condizioni fatiscenti di un campo Rom a Napoli, sorto vicino a una discarica. La vita degli allevatori nomadi nel deserto è al centro di Wojoh “Faces” di Said Najmi (Giordania, 16 minuti), mentre in Minerita (Spagna, 27 minuti), il regista Raul De La Fuente, racconta le condizioni delle donne che lavorano nelle miniere. E ancora Na hora, un paso di Aitor Iturriza e Bernat Gual (Spagna, 14 minuti), un docufiction sulla vita di un detenuto spagnolo in un carcere egiziano e Bamako, year 0 di Julien Fiorentino e Stanislas Duhau (Francia/Mali, 55 minuti), sulla guerra in Mali. In programma anche un focus sull’America latina, con i film Ecuador, con los ojos cerrados, di Daniel Chamorroche (Spagna, 19 minuti), sullo sviluppo economico ecuadoregno, e Esperando a mañana, di Jeanne Nouchi e Jacqueline Lameiras (Spagna e Francia, 33 minuti), sulla società cubana e i suoi meccanismi, completamente diversi da quelli occidentali. Le rivolte a Gezi Park sono al centro di Cennetin Dususu (Turchia, 79 minuti), di Ersin Kana, mentre Sexy Shopping di Antonio Benedetto e Adam Selo (Italia, 20 minuti) racconta la storia di Miah, un ragazzo proveniente dal Bangladesh che ogni sera si copre da testa a piedi di oggetti in vendita.