Ad Arco 2015, la 34esima edizione della fiera dell’arte contemporanea in programma a Madrid dal 25 febbraio al 1° marzo, in totale parteciperanno 218 gallerie provenienti da 29 Paesi (come nella scorsa edizione), di cui il 71% sono straniere e
di cui 87 si concentrano sulla promozione di uno o al massimo due artisti (#Solo/Duo Project), aderendo così ai temi e ai contenuti proposti da Carlos Urroz, da cinque anni direttore della fiera. Un evento dal budget complessivo di 4,5 milioni di euro, perlopiù a carico di Ifema, l’ente che gestisce la fiera, con la partecipazione di sponsor istituzionali e privati. Oltre 285 i professionisti del settore invitati e più di trecento i collezionisti, provenienti da una trentina di Paesi, che affolleranno gli stand della fiera, sembra peraltro già molto animati ad acquistare. Nomi noti, ma poche
new entries, invece nel caso delle sette gallerie italiane presenti a Madrid (contro le dieci del 2014). Non mancano l’appuntamento Prometeo di Ida Pisani e Cardi di Milano, la milanese Raffaella Cortese, Enrico Astuni di Bologna e i napoletani di Studio Trisorio, tutti presenti nella sezione generale della fiera, a cui si aggiunge il debutto della galleria Continua di San Gimignano (con sede a Parigi e a Pechino). La bolognese P420 è l’unica presenza italiana invece nel programma #Opening, riservato agli spazi più giovani, che presenta opere di Riccardo Baruzzi e Franco Vaccari.