Un’azienda familiare del bresciano, che produce reti da quattro generazioni, ha brevettato le reti “a prova di meduse” che saranno per prime sperimentate in Italia, in Sicilia, grazie al progetto europeo Medjellyrisk. Saranno installate in Italia, Spagna, Malta e Tunisia, creando delle zone protette per i bagnanti. ”Produciamo reti in fibre sintetiche, a partire dalle comuni sportive alla reti per edilizia, sicurezza e acquacoltura. E proprio l’esperienza delle reti di acquacoltura e marine ci ha permesso di realizzare la rete di sbarramento anti medusa, un progetto di cui siamo molto orgogliosi e per il quale ci è stato riconosciuto il brevetto internazionale” spiega Elena Ribola, 34 anni, figlia del titolare dell’azienda, il Retificio Ribola, che ha presentato il sistema presso lo stand del WTC al Salone Nautico di Genova. ”Il sistema che abbiamo messo a punto – precisa – non è gonfiabile per cui non presenta gli inconvenienti derivanti dallo sgonfiamento o dal taglio. E’ composto da rete fissa e rete sommersa con galleggianti interni che si possono mettere e rimuovere. E’ di facile applicazione e molto economico rispetto a quelli che il mercato soprattutto estero offre”. Lo sbarramento è composto da moduli standard 25 metri per due. La parte emersa, è di forma cilindrica di diametro attorno ai 20 cm in modo che anche se avvengono mareggiate le meduse non scavalchino la barriera. La parte inferiore consente anche il passaggio della corrente e dei flussi marini in modo da ridurre l’attrito della barriera e diminuirne lo strascico.