Il fotografo Ballester “svuota” per dare spazio

Portare alla luce gli “Spazi nascosti” nelle opere d’arte, quelli che fanno da sfondo ai quadri più famosi e che sono messi in primo piano dall’artista e fotografo spagnolo Josè Manuel Ballester, che nel 2010 ha vinto il Premio nazionale di fotografia concesso Ministero della Cultura spagnolo. La “Nascita di Venere” di Botticelli, “L’ultima Cena” di da Vinci, il “Cristo Crocifisso” di Velasquez: sottratto ogni elemento di movimento,

"La nascita di Venere" di Botticelli e, in alto, la versione Ballester

raccontano una storia inedita. “Le mie opere possono avere una molteplice lettura – spiega Josè  Manuel– da un lato aprono nuove prospettive al comune modo di pensare le opere d’arte classiche , che non smettono mai di fornire nuovi punti di vista creando un collegamento tra presente e passato,  dall’altro lato ci permettono di ripensare ai paesaggi dei quadri in una nuova veste: senza i loro protagonisti, diventano luoghi dove il racconto è senza tempo.

"Guernica" di Pablo Picasso e di Ballester

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

"Las Meninas" di Velázquez e di Ballester

La storia si è già svolta  oppure  no?

Se è chiaro, rimuovendo la Venere di Botticelli, che la storia è già passata, più incerta è la domanda per quanto riguarda altre opere. E’ un lavoro molto concettuale che fa rivivere l’arte” (fonte: la Repubblica)

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