Padiglione Spagna a Expo:15 giugno cibo e Madrid

Il Padiglione spagnolo per Expo 2015 è entrato nella fase finale di costruzione e la consegna ‘chiavi in mano’, assicura la direzione dei lavori, è prevista tra il 10 e il 12 aprile. El lenguaje del sabor, titolo del Padiglione, è ispirato a una serra a doppia navata e il progetto è stato sviluppato seguendo due direttrici: tradizione e innovazione. Il Pabellón è stato presentato a Milano, dall’ambasciatore spagnolo in Italia, Javier Elorza, dal commissario generale del Padiglione Spagna, Maria Teresa Lizaranzu, e dall’architetto Fermín Vázquez che ha firmato il progetto.”Expo – dice l’ambasciatore Elorza – è molto importante per la Spagna”, un Paese che è diventato negli ultimi anni “una piccola potenza” nell’agroalimentare e che sta conquistando posizioni anche nelle classifiche dedicate al turismo. Al centro delle attività del Padiglione ci sarà, come da tema dell’Esposizione, il cibo e Madrid celebrerà la propria cucina il 15 giugno, giorno della ‘giornata nazionale’ che aprirà una settimana di festeggiamenti ai quali parteciperanno anche i reali di Spagna. Un orto, alberi di arance e una piccola coltivazione di fragole decoreranno il Padiglione nel quale lavoreranno, nei sei mesi di Esposizione, un centinaio di persone e che potrà ospitare fino a 300 visitatori in contemporanea, compresi quelli che saranno nell’auditorium da 80 posti. “Tutto – spiega Lizaranzu – è stato finanziato con fondi pubblici” e da novembre a oggi sono state accreditate per lavorare nel cantiere 400 persone che hanno partecipato alla costruzione in turni da 60-100 persone. Fabrizio Ruiu, Technical supervisor del ‘Pabellón’, spiega che “quasi tutto è stato costruito a secco, siamo all’80% dei lavori” ed è stata portata avanti l’idea originaria del progetto, da sempre votato all’ecosostenibilità. Come sottolinea l’architetto Vázquez “il Padiglione consumerà pochissimo ed è stato realizzato largamente con materiali riciclati che, a loro volta, sono ulteriormente e facilmente riciclabili”, come il legno. “La scelta dei materiali – dice Vázquez – dà l’idea delle materie prime che caratterizzano la dieta; così come l’abbondanza di spazi aperti, giardini e patio, ricordano il modo in cui gli spagnoli vivono il rapporto con il cibo, sia come elemento sociale che di relazione”. Il commissario Lizaranzu aggiunge che il Padiglione spagnolo “vuole rappresentare in modo aperto, amichevole e socializzante il ruolo che ha l’alimentazione per la Spagna: economico, sociale e culturale, frutto di secoli di scambi culturali lungo l’intera storia del nostro paese”. Anche per questo Madrid ha l’ambizione di lanciare durante l’Expo le sue sfide per lo sviluppo di buone pratiche agroalimentari come diffondere stili alimentari corretti, ridurre gli sprechi e favorire soluzioni innovative.

 

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