L’autocomplete è la funzione di Google che aiuta a appunto completare le ricerche: un esperimento statunitense con la frase «perché (il Paese X) è così…» ha dato come (primo) risultato per l’Italia l’aggettivo “razzista”. La spiegazione è che la frase (così com’è in inglese) compare in diversi articoli comparsi nel luglio scorso sulla stampa britannica e riguardanti gli insulti al ministro dell’Integrazione, Cecile Kyenge. Da notare che sulla mappa – pubblicata dal sito di Business Insider – l’aggettivo più ricorrente è
poor, «povero», seguito dal suo contrario (Germania, Austria, Svizzera, Gran Bretagna, Norvegia e Lichtenstein, tutti “ricchi” o “facoltosi”); a spiccare, oltre all’Italia, sono in ordine sparso la Spagna (“vuota”), la Francia (“gay”), Repubblica Ceca (“atea”), Islanda (“pacifica”), Irlanda (“verde”, ovviamente) e la Lituania (“suicida”), mentre i Paesi scandinavi sono “felici” e “intelligenti”.