Il 3 ottobre ricorre l’anniversario del naufragio di Lampedusa dove morirono 366 profughi eritrei, moltissimi dei quali donne e bambini. Un giorno da ricordare, l’ennesima celebrazione e poi? I migranti approdati in Italia dopo aver
attraversato il Mediterraneo sono stati 26.220 dall’inizio dell’anno ad aprile, ciò significa che rispetto al 2013 gli sbarchi sono aumentati dell’ 823% (dati Frontex). “Questa Isola subisce, è stata condannata a essere luogo di confine. Io sono testardamente impegnata a rovesciare questo destino”, aveva dichiarato a giugno il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini. I pescatori lampedusani in questi anni hanno rifiutato di voltarsi dall’altra parte davanti ai naufragi dei migranti. Hanno fatto salire a bordo migliaia di disperati e altri ne hanno raccolti per pietà, “con le reti che non pescano più gamberi ma cadaveri”,” come disse il comandante del peschereccio Marcantonio Primo. Di fatto continua l’emergenza profughi, in Sicilia e sulle coste italiane come in Spagna: Mare Nostrum, da novembre Frontex, cosa davvero possono fare queste operazioni per il controllo delle frontiere, se tutta l’Europa non si sente coinvolta nel problema immigrazione illegale nel Sud Europa e accoglienza?