Residenza fiscale nel comune d’origine?

“I veneti all’estero iscritti all’Aire devono mantenere la residenza fiscale nel loro comune d’origine, non averla obbligatoriamente nella capitale”. Lo ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia intervenendo a Cittadella alla prima delle due giornate della Consulta regionale dell’emigrazione. “Mi batterò – ha detto Zaia – perché si torni alla residenza vera, culturale e storica, portando in Consiglio regionale una proposta legislativa specifica”.“La sfida che ci aspetta come veneti è soprattutto quella creare relazioni economiche e culturali tra le comunità venete a livello mondiale, che contano 6 milioni di persone che vivono oggi in altri Paesi e i 4,8 milioni di residenti nella regione d’origine – ha affermato Zaia -. Questi numeri ci ricordano che ci sono oggi più veneti fuori dal Veneto che nel territorio regionale, ma che nel mondo ci sono oltre 10 milioni di veneti, sparsi in tutti i continenti, che hanno lasciato la terra d’origine in quattro ondate migratorie”. “I veneti all’estero occupano posizioni assolutamente rispettabili, spesso sono attori importanti nell’economia dei Paesi che li ospitano. Possono dunque essere un grande riferimento di relazioni, commerciali, culturali e non solo, da realizzare come si deve. L’esempio può essere quello delle comunità ebraiche: mutuiamo un’esperienza solidale come quella – ha concluso Zaia – una rete di quella solidarietà che le nostre comunità venete conoscono, creando un network di oltre 10 milioni di veneti”.

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