Italia al 3° posto come inquinamento di plastica, dopo Turchia e Spagna

conseguenze-plastica-mare-1-800x534-640x427L’Italia è stata all’avanguardia nella legislazione contro la plastica usa e getta non biodegradibile e dal 2012 gli shopper non compostabili sono stati messi al bando (anche se la produzione illegale non è stata ancora stroncata). Ma siamo anche al terzo posto come inquinatori, dopo Turchia e Spagna. Ogni anno si riversano in mare 8 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica che cominciano subito la loro azione devastante soffocando delfini e tartarughe e poi continuano a far danno frammentandosi in particelle sempre più piccole che spesso sono scambiate per cibo e ingerite dai pesci che finiscono sulla nostra tavola. Un chilometro quadro, nei mari italiani, ne contiene in superficie fino a 10 chili.

Il problema è particolarmente consistente in alcune aree del pianeta e il Trash floating on the Marseille shore line, Bouches-du-Rhône, France.Mediterraneo è tra queste. Il Mediterraneo è, letteralmente, un mare di plastica, il 92 per cento è più piccola di 5 millimetri. Secondo un rapporto dell’Unep (Agenzia ambientale delle Nazioni Unite), ogni giorno finiscono nelle sue acque 731 tonnellate di rifiuti in plastica. Il Paese che ne disperde di più nel Mare Nostrum è la Turchia (144 tonnellate al giorno), seguita da Spagna (125) e Italia (89,7).

 

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